26/06/2019

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Consigli per chi è vittima di stalking

Lo stalking può nascere nel contesto delle situazioni relazionali e socioculturali più diverse e assumere le connotazioni pratiche e psicologiche più disparate...

Lo stalking può nascere nel contesto delle situazioni relazionali e socioculturali più diverse e assumere le connotazioni pratiche e psicologiche più disparate. Ogni caso, dunque, va analizzato e affrontato in modo specifico, tenuto conto di tutti i fattori in gioco. Tuttavia, esistono alcune regole di base che la vittima degli atti persecutori dovrebbe seguire fin dal primo momento in cui si rende conto di essere oggetto di un'esagerata "attenzione" da parte di un ex partner, di un collega o di un conoscente al fine di scoraggiare/evitare i comportamenti persecutori e tutelare la propria incolumità fisica e psicologica. In particolare, si dovrebbe:

  • Analizzare razionalmente la situazione e non sottovalutare i comportamenti assillanti o fuori luogo messi in atto dal potenziale stalker. La consapevolezza di essere esposti a un rischio è essenziale per reagire fin dall'inizio in modo adeguato e cercare aiuto qualora le "attenzioni eccessive" inizino a prendere la forma di una vera e propria persecuzione. 
  • Essere estremamente chiari rispetto ai propri sentimenti nei confronti dello stalker. Rifiutare nettamente inviti e offerte e dire "no" in modo fermo e inequivocabile a un rapporto che non si desidera. Ogni tentennamento rafforza nel persecutore la convinzione di poter raggiungere il proprio scopo, dopo un sufficiente numero di tentativi attuati con determinazione.
  • Mostrarsi del tutto indifferenti ai comportamenti persecutori, anche quando reagire con rabbia, paura o disperazione sarebbe la reazione più naturale. In base agli studi condotti, l'indifferenza è la migliore strategia per scoraggiare lo stalker dal ripetere comportamenti persecutori (apparentemente) incapaci di creare disagio o una qualche forma di risposta da parte della vittima.
  • Cercare di evitare situazioni e luoghi a rischio, nei quali lo stalker potrebbe entrare in azione. Quindi, per esempio, evitare di passeggiare da soli in luoghi isolati o bui e non seguire percorsi abituali predefiniti per andare al lavoro, a fare la spesa ecc., ma cambiare spesso itinerario.
  • Avere sempre a portata di mano un cellulare per poter chiamare immediatamente le Forze dell'ordine (113) o il servizio di Pronto intervento (112) in caso di necessità urgente o se si ritiene di essere seguiti. Entrambi i numeri sono gratuiti anche da cellulare e possono essere chiamati anche in assenza di credito.
  • In caso di un'aggressione fisica che ha procurato lesioni chiamare subito il 118 oppure rivolgersi al Pronto soccorso più vicino: saranno i medici, steso il verbale sanitario, a comunicare il fatto ai Carabinieri e/o alla Polizia.
  • Se la persecuzione avviene (anche) per via telefonica, dotarsi di una seconda linea, disattivando gradualmente quella originaria, e far registrare tutte le telefonate effettuate dal persecutore, anche quelle mute, ricordando che per farlo è necessario mantenere attiva la comunicazione per alcuni secondi.
  • Tenere un diario di tutti i principali comportamenti persecutori di cui si è stati vittima, comprese le telefonate, le e-mail, gli sms, le lettere ecc.: è un documento utile per ricostruire e fornire la cronologia dei fatti al momento della querela.

 

Fonte: Arma dei Carabinieri

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