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Inquadramento del disturbo ossessivo-compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo d'ansia caratterizzato da pensieri ricorrenti (ossessivi) associati a timori e forti preoccupazioni che inducono chi ne soffre a ripetere in modo incessante e incontrollato specifiche azioni o processi nel tentativo di placare l'ansia e tutelarsi da possibili eventi disastrosi, in realtà altamente improbabili e del tutto irragionevoli. Le azioni compiute dalla persona affetta da disturbo ossessivo-compulsivo possono essere di per sé assolutamente normali, ma assumono una valenza patologica in ragione dell'elevata ripetitività, dell'estrema ritualità e della concitazione con la quale vengono eseguite.
Il disturbo ossessivo-compulsivo insorge prevalentemente in giovane età, di solito tra i 15 e i 25 anni, persistendo poi in modo cronico. Analogamente alla depressione, la malattia appare legata a una riduzione dei livelli cerebrali di serotonina e migliora assumendo farmaci antidepressivi che agiscono a questo livello. All'origine del disturbo si riconosce una base genetica, non ancora definita con precisione, ma chiaramente testimoniata dal tramandarsi del disturbo di generazione in generazione, a livelli di gravità via via crescenti.
Questa predisposizione familiare tende a ritardare la diagnosi e a ostacolare il trattamento. Non è raro, infatti, che la madre di un ragazzo con l'ossessione dei lavaggi ripetuti ai limiti della sterilità abbia a sua volta la tendenza a lavarsi le mani spesso o a pulire la casa molto più di quanto non sia realmente necessario. Così, quando il figlio inizia a chiederle di aiutarlo a fare il bagno, di controllare se si è lavato a sufficienza o di cambiargli le lenzuola ogni giorno non arriva a rendersi subito conto della stranezza delle richieste. La decisione di rivolgersi allo specialista per cercare di capire che cosa stia accadendo, spesso, è presa quando la situazione diventa francamente patologica.
I principali sintomi compulsivi che devono indurre a consultare il medico sono:
Specificatore per il disturbo ossessivo compulsivo e i disturbi correlati
Per precisare la diagnosi del disturbo ossessivo compulsivo e ottimizzare l'impostazione dell'approccio terapeutico, il DSM V, ossia il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali utilizzato da medici e psichiatri per la diagnosi dei disturbi mentali,ha introdotto uno specificatore
Lo specificatore è un elemento diagnostico distintivo, focalizzato sull'insight, ossia sul livello di consapevolezza che il paziente ha del proprio disturbo e sul grado di convinzione che i propri pensieri ossessivo-compulsivi siano corretti e giustificati.
In base allo specificatore, i pazienti possono essere dotati di un'insight "buona", "modesta" o "assente/con convinzioni deliranti" che influisce sulla possibilità di gestire il disturbo e sulle strategie psicologiche e psico-comportamentali da utilizzare caso per caso. Generalmente, una buona insight rappresenta un elemento favorevole ai fini della prognosi, mentre un'insight scarsa o assente rende le convinzioni e i comportamenti ossessivo-compulsivi più difficili da correggere, richiedendo di norma anche trattamenti farmacologici più intensi. D'altro canto, il riconoscimento che un paziente con Disturbo ossessivo compulsivo possa essere caratterizzato da un'insight assente/con convinzioni deliranti evita di classificare erroneamente il quadro clinico nello spettro della schizofrenia e dei disturbi psicotici correlati. Questi disturbi, infatti, sono di norma caratterizzati da manifestazioni più severe e da un'evoluzione meno favorevole, nonché affrontati con approcci terapeutici differenti. Nel DSM V, specificatori analoghi basati sul livello di insight sono previsti anche per migliorare la diagnosi e il trattamento del disturbo da accumulo e del disturbo da dismorfismo corporeo.
Un secondo specificatore previsto dal DSM V nel contesto della diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo riguarda la correlazione dei comportamenti ossessivo-compulsivi con il disturbo da "tic", di cui lo stesso paziente può soffrire contemporaneamente o aver sofferto in precedenza.
Trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo deve essere sempre trattato con l'aiuto di uno psichiatra, il più precocemente possibile e preferibilmente coinvolgendo l'intero nucleo familiare. In qualunque momento si riesca a intervenire, il primo passo è chiarire tanto al ragazzo quanto ai genitori la natura della malattia, per favorire la comprensione dei meccanismi che la sostengono e l'origine dei comportamenti del tutto irrazionali che ne conseguono, offrendo così una prima chiave per disinnescarli.
Il concetto fondamentale da interiorizzare è che, analogamente a quanto avviene per tutte le patologie psichiatriche, i comportamenti associati al disturbo ossessivo-compulsivo non sono guidati dalla volontà e non possono essere evitati senza cure specifiche di tipo psico-comportamentale e/o farmacologico.
Approccio psicoterapico
Se la situazione non è particolarmente grave, il primo intervento proposto al paziente affetto da disturbo ossessivo-compulsivo è quasi sempre un intervento comportamentale teso al graduale decondizionamento dalle abitudini ossessivo-compulsive acquisite, partendo da quelle che lo coinvolgono in modo più lieve e che interferiscono meno con le attività quotidiane. Ottenuti i primi miglioramenti, si passa ad analizzare erimuovere i comportamenti più invasivi e disturbanti, seguendo una logica graduale, fino alla completa risoluzione del disturbo. Nella maggior parte dei casi, il trattamento è effettuato a livello ambulatoriale, con sedute periodiche individuali o di gruppo, o in regime di day hospital.
Interventi di supporto
La famiglia (i genitori in particolare) può fare molto per agevolare il percorso terapeutico del paziente, assicurando un ambiente domestico capace di supportare e promuovere il recupero del figlio e cercando di ristabilire relazioni interpersonali positive. Tuttavia, in alcuni casi il clima familiare è talmente destabilizzato da arrivare a compromettere seriamente la possibilità di ottenere benefici dalle cure proposte. Quando ciò si verifica, di norma il medico consiglia di estendere l'intervento psicoterapico all'intera famiglia o di prevedere l'allontanamento temporaneo del paziente dall'ambiente abituale. Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero ospedaliero.
Fonti
Tra i disturbi correlati al disturbo ossessivo-compulsivo rientrano: