08/06/2021

Disturbi del sonno

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I disturbi del sonno dei bambini: una problematica aggravata dal lockdown

Circa un terzo dei bambini d’età compresa tra 1 e 14 anni non dormono a sufficienza e nella fascia 10-13 anni questo dato sfiora il 50%. È un dato già emerso in passato da “Ci piace sognare”, un’indagine nazionale sui disturbi del sonno in età evolutiva. Le prospettive attuali continuano a permanere tutt’altro che incoraggianti e lo scenario delineato negli ultimi tempi è addirittura peggiorato con la pandemia, che“ha alterato in maniera significativa le abitudini del sonno di bambini e ragazzi"

 

È quanto si legge in un articolo pubblicato su una rivista internazionale, Jama Pediatrics, che richiama l’attenzione all’igiene del sonno: una situazione simile, quella del lockdown, a quanto si verifica solitamente durante le vacanze, con l’aggiunta dell’imposizione per i bambini
di trascorrere molto più tempo a casa e di rinunciare ai ritrovi e ai giochi all’aperto.

 

 

Le conseguenze del lockdown

Due fattori hanno inciso profondamente, contribuendo ad amplificare i disturbi del sonno, già peraltro ben rappresentati in età evolutiva.

  • Il primo è stato il cambiamento degli orari, sia per i genitori sia per i figli, che ha portato a posticipare il momento del riposo notturno e di conseguenza l'orario del risveglio. Una sorta di “jet lag” domestico che nei bambini più grandi si è associata a una maggiore instabilità emotiva, con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore.
  • L’altro fattore importante è stata la riduzione o la mancanza del movimento e dell'attività fisica e ricreativa, che comporta un duplice ordine di conseguenze: da un lato una minore “stanchezza” fisica rende più difficile l’addormentamento e favorisce l’innesco di un circolo vizioso che si traduce in una tendenza a ridurre spontaneamente il tempo di sonno. Dall’altro la sedentarietà, favorita da una maggiore permanenza davanti a televisione, videogiochi o tablet/computer, promuove sovrappeso e obesità e condiziona il comportamento alimentare.

Un’indagine condotta dall’Ospedale Bambino Gesù tra marzo e maggio 2020 su 88 bambini obesi d’età compresa tra 5 e 17 anni, seguiti ambulatorialmente, ha infatti riportato un aumento della sensazione occasionale di fame da parte del 50% della popolazione reclutata.

Lo scenario nazionale, di per sé epidemiologicamente allarmante, si è così ulteriormente evoluto negli ultimi mesi, in termini sia di aumento della prevalenza di sovrappeso (in un’altra indagine nazionale oltre il 48% dei 3533 individui d’età compresa tra 12 e 86 anni arruolati hanno segnalato una percezione di incremento ponderale nel corso della pandemi) sia di aggravamento delle condizioni di obesità preesistente da mancata aderenza alle indicazioni dietetico-comportamentali, e deve indurre a riflettere su un prevedibile incremento di diabete di tipo 2, resistenza all’insulina, aumento del livello di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia) e, in definitiva, di casi di sindrome metabolica, caratterizzata da obesità, diabete, alterazione del profilo lipidico e altre alterazioni endocrine e metaboliche, e anch’essa associata a disturbi del sonno.

I disturbi del sonno: uno spettro eterogeneo da inquadrare

I disturbi del sonno variano in relazione all’età e possono manifestarsi in maniera eterogenea e determinare implicazioni di vario genere. Da qui l’importanza per il pediatra di valutare sempre la qualità del sonno in occasione di visite filtro o quadri sospetti.

Per esempio gli episodi di apnea durante il riposo notturno possono indurre una frammentazione dell’architettura del sonno e la cronica ipossiemia notturna può provocare nel medio-lungo termine gravi alterazioni neurologiche, metaboliche e cardio-vascolari che invalidano il benessere e lo sviluppo del bambino.

Si stima che fino al 27% dei bambini tra i 3 e i 6 anni riferisce sintomi correlati a disturbi respiratori del sonno (SDB) e fino al 4% sintomi compatibili con la sindrome delle apnee ostruttive notturne, la forma più grave di SDB. Per questa ragione, sin dalle prime settimane di vita, è fondamentale prestare attenzione al sonno, in termini sia quantitativi sia qualitativi, in considerazione dei suoi risvolti sullo sviluppo neurocomportamentale e della stretta correlazione tra disturbi del ritmo sonno-veglia e numerose patologie.

 

 

 

 

Bibliografia


1. Stern M, Wagner MH, Thompson LA. Current and COVID-19 Challenges With Childhood and Adolescent Sleep. JAMA Pediatr. 2020 Sep 28
2. Nicodemo M, Spreghini MR, Manco M, Wietrzykowska Sforza R, Morino G. Childhood Obesity and COVID-19 Lockdown: Remarks on Eating Habits of Patients Enrolled in a Food-Education Program. Nutrients. 2021; 13:383
3. Di Renzo L, Gualtieri P, Pivari F, Soldati L, Attinà A, Cinelli G, Leggeri C, Caparello G, Barrea L, Scerbo F, Esposito E, De Lorenzo A. Eating habits and lifestyle changes during COVID-19 lockdown: an Italian survey. J Transl Med. 202; 18:229
4. Atti XXXI Congresso Nazionale SIPPS Rotte sicure per orizzonti di salute. RIPPS. 2019; suppl. 3

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