28/06/2019

Disturbi del sonno

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Insonnia e malattie

Non di rado un'insonnia apparentemente ingiustificata può rappresentare un sintomo indicativo della presenza di un'altra malattia organica o psichiatrica

Non di rado un'insonnia apparentemente ingiustificata può rappresentare un sintomo indicativo della presenza di un'altra malattia organica o psichiatrica. In questi casi, spesso, alle difficoltà ad addormentarsi o mantenere il sonno per un tempo sufficiente si associano altri disturbi più specifici che permettono al medico di orientare meglio la diagnosi. Talvolta, tuttavia, il sonno scarso o frammentato può costituire un campanello d'allarme isolato. Per evitare di trascurare la malattia di base è, quindi, importante non limitarsi a sopportare ripetute notti insonni, ma cercare di approfondire la situazione con l'aiuto del medico.


D'altro canto, è esperienza comune che l'insonnia può comparire in associazione a una malattia organica o psichiatrica già diagnosticata. In questi casi, l'insorgenza del disturbo del sonno può essere facilitato dai sintomi tipici della malattia (dolore, difficoltà respiratorie, agitazione, prurito ecc.), mentre in altri è l'alterazione patologica chiave a interferire con il ritmo sonno-veglia. Tra le malattie che più frequentemente possono causare insonnia di questo tipo ci sono soprattutto patologie neurologiche (come la malattia di Parkinson e la malattia di Alzheimer), le malattie della tiroide, le sindromi ansioso-depressive, il diabete, i disturbi prostatici, le sindromi dolorose di varia origine, le patologie respiratorie acute e croniche, le allergie ecc. L'alterazione dell'equilibrio ormonale è, invece, una frequente causa di insonnia durante la menopausa e negli ultimi mesi di gravidanza. Qualunque sia la comorbilità presente, ottimizzare il trattamento della malattia di base è essenziale per assicurare alla persona il massimo benessere e ridurre l'interferenza con il riposo notturno, ma ciò può non bastare a risolvere il disturbo del sonno, che deve essere sempre affrontato dal medico in modo mirato e specifico, tenendo conto del quadro clinico globale e dell'età del paziente. 
L'insonnia legata ai disturbi dell'umore può essere particolarmente difficile da inquadrare correttamente, soprattutto nei pazienti che soffrono di "depressione mascherata", nella quale i classici sintomi psicologici della depressione (calo del tono dell'umore, perdita di interesse nelle attività quotidiane, riduzione dell'autostima, ecc.) sono molto lievi, mentre le manifestazioni fisiche (alterazioni del sonno e dell'appetito, malessere generalizzato, dolore, ecc.) assumono una particolare rilevanza. Il tipo di insonnia che deve far pensare a un'origine depressiva è soprattutto quella che comporta risvegli precoci, spesso a notte fonda, seguiti dall'impossibilità a riprendere sonno (va precisato, però, che l'insonnia negli anziani tende a presentarsi in questo modo anche in assenza di depressione). Se il problema, invece, è costituito dall'impossibilità di addormentarsi in un arco di tempo ragionevole dopo essersi coricati e/o dai risvegli ripetuti durante la notte, è più probabile che all'origine ci siano ansia o stress. Spesso in questi casi, l'addormentamento è ostacolato da pensieri intrusivi e preoccupazioni, non di rado accompagnati anche da mal di testa (in particolare cefalea tensiva).

Principali malattie che possono causare insonnia

Oltre a condizioni che rientrano a tutti gli effetti tra i disturbi del ritmo sonno-veglia in quanto il sonno disturbato o non ristoratore ne è l'espressione principale, come la sindrome della gambe senza riposo, l'apnea/ipopnea ostruttiva del sonno e l'apnea centrale del sonno, numerose altre malattie fisiche e psichiatriche possono ostacolare il riposo notturno.

  • Patologie neurologiche (malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, neuropatie, ecc.).
  • Malattie cardiovascolari (ad es., ipertensione, scompenso cardiaco).
  • Malattie respiratorie acute e croniche (tosse, raffreddore, bronchite, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, ecc.).
  • Dolore acuto e cronico (mal di denti, mal di testa, dolori muscolari, artrosi, nevralgie, ecc.).
  • Disturbi digestivi (reflusso gastroesofageo, colon irritabile, dispepsia, malattie del fegato e delle vie biliari, ecc.).
  • Diabete.
  • Disturbi urinari (ipertrofia prostatica, aumento del bisogno di urinare durante la notte).
  • Disturbi dell'umore (depressione) e disturbi d'ansia.
  • Disturbi correlati a eventi traumatici/stressanti.
  • Disturbi del comportamento alimentare.

Fonti

 

Scopri di più sull'insonnia indotta da farmaci o altre sostanze

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