Sindrome da burnout: quando il lavoratore “si brucia”

Lo stress lavorativo cronico è una condizione diffusa anche nel nostro paese. È importante saperne riconoscere i sintomi per poter mettere in atto delle strategie difensive

06/05/2020

Burnout in inglese significa letteralmente bruciato, fuso. Ed è un termine che descrive molto bene come si sente un soggetto colpito dalla sindrome da burnout, chiamata anche sindrome da stress lavorativo cronico, o da stress lavoro-correlato. [1]

Si tratta di una condizione descritta dagli psicologi fin dagli anni settanta, inizialmente tra gli operatori sanitari e poi nel gruppo più ampio di tutti i professionisti che in senso allargato “si occupano della gente” (helping professions): i lavoratori del sociale (assistenti sociali, educatori, volontari, etc.) e gli insegnanti. [1,2]

Le manifestazioni della sindrome sono sostanzialmente tre [3]:

  • sensazione di mancanza o esaurimento di energia
  • distacco mentale sempre più accentuato dal proprio lavoro, o sensazione di negatività o cinismo nei confronti del proprio lavoro
  • ridotta efficacia professionale.

Burnout: un problema diffuso

La sindrome da burnout è un problema assai diffuso, che può avere notevoli ripercussioni per la salute e la produttività di qualsiasi sistema organizzativo di servizi alla persona. [2]

Dopo decenni di discussioni, a sancire la peculiarità del burnout è intervenuta anche l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), che nel 2019 ha riconosciuto questa sindrome come un fenomeno occupazionale e non come una condizione medica. L’OMS ha fatto anche una precisazione importante: il concetto di burnout si riferisce in modo specifico al contesto di lavoro e non dovrebbe essere applicato in altri contesti.

Le cause del bornout...

A occuparsi per primi del problema sociale del burnout sono stati gli Stati Uniti. E proprio negli States la Mayo Foundation for Medical Education and Research (MFMER), una delle istituzioni più attente alla situazione della salute pubblica, ha redatto un documento in cui si individuano i fattori che in ambito lavorativo più possono minare la psiche dei lavoratori. Eccole elencate schematicamente [5]:

  • Mancanza di controllo. Spesso le persone colpite dal problema si lamentano di non avere voce in capitolo nelle decisioni che influenzano il loro lavoro, o di non avere le risorse sufficienti a svolgere i loro compiti.

  • Aspettative di lavoro poco chiare. I lavoratori spesso non si trovano a loro agio perché non è stato definito in modo esplicito il loro grado di autorità sugli altri o ciò che i superiori si aspettano da loro.

  • Dinamiche di relazione tra colleghi disfunzionali. Spesso il problema risiede in un rapporto personale difficile col capufficio o con i colleghi: questo può essere un fattore determinante per l’accumulo di stress nelle ore lavorative.
       
  • Picchi di attività. Stanchezza e burnout sono dietro l’angolo quando viene richiesta una concentrazione costante per far fronte a situazioni lavorative monotone o caotiche.

  • Mancanza di sostegno sociale. Le persone a maggior rischio di burnout sono quelle più isolate, che non possono contare su una rete di sostegno, sul luogo di lavoro così come nella vita personale.
       
  • Squilibrio tra lavoro e vita privata. Spesso il burnout è associato a un tempo dedicato al lavoro dilatato a dismisura, che toglie tempo ed energie da dedicare alla famiglia, al tempo libero e agli interessi personali.

e le sue conseguenze

Secondo gli esperti della Mayo Foundation, il burnout ha alcune tipiche conseguenze sulla salute psichica e fisica della persona. Alcuni di questi sono sintomi, come [5]:

  • affaticamento
  • insonnia
  • tristezza
  • rabbia
  • irritabilità.

Altri sono comportamenti, messi in atto per cercare di compensare lo stato di disagio, come:

  • abuso di alcool
  • abuso di sostanze stupefacenti.

Se si guarda invece allo specifico contesto professionale, gli studiosi del problema segnalano anche l’assenteismo, il deterioramento della prestazione lavorativa, la richiesta di trasferimento o l’abbandono volontario del posto di lavoro [1].

Infine, il burnout può essere un fattore di rischio per l’insorgenza di diversi disturbi fisici o addirittura patologie, quali [5]:

  • ipertensione
  • malattie cardiache
  • diabete di tipo 2.

Burnout: che fare?

Gli esperti della Mayo Foundation hanno pubblicato anche alcuni consigli per aiutare le persone che si accorgono di andare incontro a un probabile burnout o ne sono già colpiti. [5]

  • Valutare le proprie opzioni. Il primo consiglio è di capire se ci sono margini di miglioramento della situazione lavorativa, discutendo delle proprie preoccupazioni con i superiori o il supervisore: l’obiettivo può essere quello di un cambiamento nelle aspettative, oppure di raggiungere un compromesso sulle richieste.
  • Cercare supporto. Colleghi, amici o i propri cari possono offrire aiuto e collaborazione per affrontare la situazione. In alcune realtà lavorative sono attivi programmi di assistenza per i dipendenti: in tal caso è consigliato approfittarne.

  • Dedicarsi ad attività rilassanti. Praticare yoga, meditazione o “Tai Chi” possono aiutare contro lo stress.

  • Praticare esercizio fisico. Un'attività fisica regolare può aiutare a gestire meglio lo stress e può anche distogliere la mente dal lavoro.

  • Dormire. Il sonno consente di ritrovare il benessere e aiuta a preservare la salute.

Praticare la mindfulness. La mindfulness consiste nel concentrarsi sul flusso del respiro, cercando di essere profondamente consapevoli di ciò che si percepisce e si sente in ogni momento, senza interpretazioni o giudizi. In un ambiente di lavoro, questa pratica consente di affrontare le situazioni con apertura e pazienza, ma senza giudizio.

 

 

 

  1. INAIL Settore Ricerca – Dipartimento di Medicina del Lavoro - Burnout e insegnamento

https://www.inail.it/cs/internet/docs/allegato_burnout_e_insegnamento.pdf

  1. Marconcini S. La Sindrome del Burn out impatto nelle Helping Professions. Scienze infermieristiche

https://www.scienzeinfermieristiche.net/la-sindrome-del-burn-out-impatto-nelle-helping-professions/

  1. WHO - Burn-out an "occupational phenomenon": International Classification of Diseases

https://www.who.int/mental_health/evidence/burn-out/en/

  1. Carlini et al. Analisi e valutazione medico-legale della sindrome da burnout nell’ambito delle helping profession e della tutela INAIL per i casi di malattia e suicidio. RivPsichiatr 2016; 51(3):87-95

https://www.rivistadipsichiatria.it/r.php?v=2304&a=24790&l=326934&f=allegati/02304_2016_03/fulltext/02.Carlini%20(87-95).pdf

  1. Mayo Clinic - Job burnout: How to spot it and take action

https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/adult-health/in-depth/burnout/art-20046642

 

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