L’epilessia nelle donne
L’epilessia è una malattia neurologica cronica che può presentare un forte impatto sulle diverse fasi della vita di una donna. Come cambia l’andamento della malattia dalla pubertà alla menopausa?
Epilessia e ormoni
L’epilessia è una malattia neurologica cronica caratterizzata dalla ricorrenza di crisi e associata a numerose comorbidità.1 Una comorbidità è la presenza di condizioni mediche che si manifestano nel corso di una malattia.2
L’epilessia e gli ormoni presentano un’importante correlazione: gli uni possono influenzare l’altra e viceversa.3 Ad esempio, per quanto riguarda gli ormoni sessuali femminili, è stato notato che possono influire sull’eccitabilità dei neuroni: gli estrogeni tendono a favorire le crisi epilettiche, mentre il progesterone tende a limitarle.3
Esistono tre principali forme di estrogeni:3
- estradiolo, il più presente nelle donne fertili;
- estriolo, il più presente nelle donne in gravidanza;
- estrone, il più presente nelle donne in post menopausa.
Il testosterone, al contrario, possiede un’attività variabile perché può essere trasformato in 17β-estradiolo che, generalmente, favorisce le crisi oppure in androstenediolo e diidrotestosterone che hanno invece un’azione antiepilettica.3
A sua volta l’epilessia può avere un effetto sugli ormoni: disfunzioni in ambito riproduttivo e disturbi a livello endocrino, cioè delle ghiandole che rilasciano gli ormoni, sono stati riportati, sia negli uomini che nelle donne con epilessia.3 Ad esempio, il tasso di infertilità è due volte superiore nelle donne con epilessia rispetto alle altre donne.1 Una possibile spiegazione può risiedere nel fatto che le donne con epilessia hanno maggiori probabilità di sviluppare la sindrome dell’ovaio policistico, forse proprio a causa dell’interazione tra epilessia/farmaci anticrisi e sistema endocrino.1
La pubertà e la menopausa delimitano l’inizio e la fine del ciclo riproduttivo di una donna e rappresentano anche due fasi di grandi trasformazioni per la donna stessa.4
Donne con epilessia in età fertile e gravidanza
A livello mondiale, l’epilessia coinvolge circa 50 milioni di persone di cui circa 15 milioni sono donne in età fertile.5 La pubertà inizia nella fase tardiva dell’infanzia con variazioni ormonali che permettono la crescita fisica, la maturazione sessuale e la possibilità di avere una vita riproduttiva.4 Il menarca, cioè l’inizio del ciclo mestruale, si manifesta verso la fine della pubertà.4
Normalmente il ciclo mestruale di una donna dura circa 28 giorni e può essere diviso in due fasi: fase follicolare (dal primo giorno della mestruazione fino all’ovulazione) e fase luteale (dal giorno dell’ovulazione fino alla mestruazione successiva).6
Durante questo ciclo, gli estrogeni e il progesterone subiscono delle fluttuazioni che, in alcune donne con epilessia, possono favorire le cosiddette crisi catameniali.6 Le crisi catameniali sono associate, quindi, a una rapida riduzione dei livelli di progesterone immediatamente prima, durante e dopo la mestruazione.7 L’epilessia catameniale coinvolge circa un terzo delle donne con epilessia ed è considerata una forma di epilessia resistente ai farmaci.6
Anche la gravidanza è un momento di grandi cambiamenti per una donna; in una donna con epilessia, tali eventi possono modificare il corso della malattia ma anche la risposta ai farmaci anticrisi.8
Donne con epilessia in menopausa
La menopausa è quella fase della vita di una donna in cui il ciclo mestruale cessa; tuttavia, gli anni precedenti a questo momento (circa 4-5 anni) definiscono un periodo chiamato perimenopausa durante il quale iniziano ad avvenire i cambiamenti ormonali e biologici che condurranno alla menopausa.4 Le variazioni ormonali che avvengono durante la transizione verso la menopausa sembrano avere un effetto sulla suscettibilità alle crisi.7 Le donne con epilessia catameniale possono manifestare un aumento della frequenza delle crisi durante la perimenopausa e una diminuzione dopo la menopausa, fatto consistente con gli elevanti livelli di estrogeni in perimenopausa e i bassi livelli di questo ormone durante la post menopausa.7 Tuttavia, questo non avviene in tutte le donne con epilessia: per alcune infatti la frequenza e la severità delle crisi durante la premenopausa è simile a quelle osservate durante la peri- e la post menopausa.7
Infine le donne con epilessia in post menopausa meritano un’attenzione in più a causa del possibile aumento dell’osteoporosi dovuto non solo alla naturale riduzione degli estrogeni ma anche all’assunzione di alcuni farmaci anticrisi che possono accelerare il metabolismo della vitamina D.7
In conclusione, se sei una ragazza/donna o un genitore/tutore di una bambina a cui viene diagnostica l’epilessia è importante ricevere corrette informazioni in termini di:
- screening e trattamento di eventuali disfunzioni a livello riproduttivo, come la sindrome dell’ovaio policistico;1
- gestione delle informazioni che possono alimentare paure quali la possibilità di trasmettere l’epilessia ai figli o di avere figli con difetti a causa dei farmaci anticrisi, oppure la paura di essere genitori inadeguati;9
- corretto counseling medico su contraccezione e pianificazione di una gravidanza al fine di ottimizzare la terapia e limitare le complicanze.5
Bibliografia
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