Fobie specifiche

Si parla di Fobie specifiche quando, in una persona complessivamente equilibrata dal punto di vista psicologico...

Inquadramento delle fobie specifiche
Si parla di Fobie specifiche quando, in una persona complessivamente equilibrata dal punto di vista psicologico, una situazione, un fenomeno, un animale o un oggetto ben precisi riescono a generare uno stato di ansia e un'istintiva reazione di fuga, assolutamente spropositati rispetto al contesto. La gravità del disturbo e il suo impatto sul benessere e la qualità di vita di chi ne soffre dipendono non soltanto dall'intensità della reazione ansiosa, ma anche dall'effettiva probabilità che la persona interessata ha di venire a contatto con l'elemento critico nella vita quotidiana. Così, se una fobia specifica per i serpenti o gli scorpioni può creare disagi limitati in un paziente che abita in una grande città, essendo i possibili incontri con questi animali del tutto sporadici, l'ansia generata, per esempio, dallo stare chiusi in luogo angusto come un ascensore (claustrofobia) o dal trovarsi a un'altezza superiore ai dieci metri dal suolo (acrofobia) possono limitare enormemente le scelte e le attività della stessa persona.

Fobie specificheAlcune fobie specifiche sono più frequenti nell'infanzia e tendono a scomparire spontaneamente durante la crescita. È il caso, per esempio, della paura degli animali (di tutti in generale o di uno o più specie particolari, come nel caso dei ragni, dei cani, dei cavalli ecc.), del buio, di singole persone (per esempio, il medico, il dentista o il parrucchiere) o di gruppi di estranei (demofobia). Altre fobie, invece, tendono a insorgere in epoche successive della vita, ossia nell'adolescenza o addirittura in età adulta: è il caso, per esempio, della paura dei temporali, dell'acqua, dell'altezza, della velocità, delle infezioni, del dolore, di salire su un aereo o di trovarsi in un luogo chiuso. Esistono anche fobie specifiche di riscontro particolarmente frequente nella popolazione, seppur con livelli di intensità molto variabili, e "socialmente accettate", come la paura del sangue, delle iniezioni, delle ferite, degli oggetti taglienti o appuntiti ecc. Spesso, chi soffre di fobie specifiche presenta fobie nei confronti di più elementi: nel 75% dei casi, a causare problemi sono tre oggetti o situazioni.

Sintomi e diagnosi
sintomi associati alla presenza di una fobia specifica sono complessivamente sovrapponibili a quelli caratteristici di una crisi d'ansia o di un attacco di panico (Sintomi e diagnosi del Disturbo di panico), con l'unica differenza che a scatenare le manifestazioni sono fattori ben definiti e circoscritti, di cui la persona interessata ha piena consapevolezza.

Di fronte all'elemento critico, il paziente affetto da fobia specifica sperimenta principalmente:

  • paura intensa, fino al panico;
  • forte stato di tensione e nervosismo;
  • accelerazione del battito cardiaco;
  • difficoltà respiratorie;
  • mal di stomaco, nausea;
  • alterazione del tono di voce;
  • tensione muscolare;
  • mani fredde e sudate;
  • confusione mentale.

Nel caso della paura di sangue e ferite o di cure mediche o dentistiche, oltre a queste manifestazioni ansiose tipiche, il paziente può andare incontro a una reazione vagale (così definita perché innescata da una particolare sollecitazione del nervo vago, che contribuisce a regolare il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa), con conseguente rallentamento del battito cardiaco, nausea e perdita dei sensi. Benché molto coinvolgente dal punto di vista psicofisico, la reazione vagale non è di per sé pericolosa per la salute.

Nei bambini, la paura o l'ansia possono essere espresse attraverso il pianto, scoppi di collera, l'immobilizzazione o l'"aggrappamento" (in genere, ai genitori o ad adulti di riferimento oppure ad oggetti).

Per poter emettere una diagnosi di fobia specifica è necessario che la reazione di ansia e paura spropositate di fronte alla situazione critica sia sistematica (ossia presente ogni volta che ci si trova di fronte all'oggetto/persona/situazione) e che persista per almeno sei mesi, a prescindere dall'età della persona interessata.

Trattamento delle fobie specifiche
Dal momento che la situazione che scatena la reazione ansiosa è ben determinata, in tutti i casi in cui è possibile, evitarla è la strategia più semplice ed efficace per aggirare il problema (si pensi, per esempio, alla paura dei serpenti). Quando, al contrario, l'elemento scatenante è presente in modo pressoché costante nell'ambiente di vita abituale e non eliminabile (per esempio, le api o i ragni per chi vive in campagna), il trattamento diventa indispensabile per tutelare il benessere psicoemotivo e la qualità di vita della persona interessata.

L'approccio più utile per ottenere un buon controllo a lungo termine della fobia è di tipo psicoterapico e, in particolare, basato su una terapia cognitivo-comportamentale del tutto analoga a quella utilizzata per gestire l'attacco di panico. Anche nel caso delle fobie specifiche, quindi, è prevista un'esposizione graduale all'agente che genera ansia, associata a interventi psicologici che aiutano il paziente ad analizzare e gestire le proprie reazioni fobiche. Questo tipo di trattamento permette di ottenere buoni risultati nella maggior parte dei casi.
La terapia farmacologica non è indicata come rimedio a lungo termine, ma negli adulti può essere utile e vantaggiosa come rimedio per affrontare fobie specifiche relative a eventi circoscritti e occasionali, come per esempio un volo aereo o una seduta dal dentista.


Fonti



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